Integro, passo e chiudo

Discorso autorizzazione: basta mandare una mail all'info delle ferrovie serbe; loro ti chiedono i giorni e le stazioni in cui hai intenzione di fare foto, unito a nominativo e numero documento di riconoscimento.
Dopodiché, tempo un paio di giorni, ti spediscono via mail il pdf timbrato e firmato dalle ZS.
Personalmente ho cercato di far capire loro che i nostri movimenti erano dettati soprattutto dal meteo e, data la scarsa copertura di stritviù, ci era complesso decidere a priori dove fermarci a scattare. Sono così riuscito ad ottenere una autorizzazione "per tratte" e non per stazione: in pratica, accanto al giorno, c'era indicata una dicitura del tipo "fotografie tra X e Y".
Tornando e racconto e foto...
Il giorno 16/8, come ben descritto da Ellis, scorazziamo nel raccordo di Resavica: tra le foto, manca giusto questa, con gli eanos in fase di carico:

Chiuso il capito Resavica, giriamo il biroccio a sud e ci portiamo sulla Nis-Dimitrovgrad. Scattata la foto al merci, ci piazziamo in stazione a Crveni Reka, obiettivo il Belgrado-Sofia. Che ha due ore abbondanti di ritardo, per cui l'unica foto è a questo catafalco rosso e russo:

Il cavalcavia in ingresso a Bela Palanka ci permette una doppia inquadratura: prima, al Belgrado-Sofia (due ore abbondanti di attesa sotto il sole a picco), qui in un esterno curva che valorizza la composizione minima ma variegata e che mi piace assaj:

[nota: qua il pdm, appena ci ha visti, ha FERMATO il treno per farci fare la foto meglio]
Quindi al Sofia-Belgrado, pure lui con le sue due ore abbondanti di ritardo:

La velocità di marcia ha punte di 30 all'ora, perciò si insegue:

Il giorno seguente, 17/08, visitiamo con calma Belgrado; il tempo non è granché, sprazzi di sole e cielo pappa. Ne approfittiamo per qualche scatto ai tram e per fotografare un materiale ordinario nella stazione che tra qualche anno sparirà:

Nel pomeriggio piove, noi andiamo a Zrenjanin. Oltre alle due coppie di Sinobus rimodernate atte (304 e 305), ce ne sono altre 4 rimodernate e ormai cannibalizzate, oltre a 9 (o 10) Sinobus originali ormai in via di autodemolizione:

Giovedì 18/08 ci troviamo con Milos, appassionato conosciuto su Flickr, che ci accompagna in alcuni punti fuori Belgrado. La giornata si presenta pessima (c'è persione il nebbione), con notevoli difficoltà a capire
come scattare. Nei pressi di Stara Pazova, sulla linea elettrificata per Sid/Croazia, ci sono un paio di cavalcavia puliti, dove immortaliamo un po' di transiti:
prima, un treno da Pancevo:

quindi, altre cisterne stavolta con una 441:

poi un treno di acciaio con strani carri olandesi:

Infine LUI, l'Oprima Villach-Edirne, uno dei GRANDI obiettivi del giro (ci sarebbe piaciuto farlo sulla Nis-Dimitrovgrad con una bella 661, ma visti i ritardi e la mancanza della traccia, ci accontentiamo comunque):

[nota2: la linea è una della più "veloci" della Serbia; lo spazio tra i due binari di percorrenza + per una futura - e futuribile - alta velocità]
Torniamo quindi a Belgrado, che si presenta con un pallido sole. Gironzoliamo nella zona portuale, sperando di beccare una tradotta (la linea è usata per un treno al giorno di materiale pericoloso, che evita così il centro città).
Ci appostiamo su un bel ponte, dove inizialmente ci dedichiamo ai tram. Qui, un'ex Basilea sulla linea 11:

Quindi la
solita doppia:

Dopo altre due ore di attesa, un miraggio:

La luce è la peggiore possibile, ma va comunque alla grande, con l'ex scalo merci cittadino sullo sfondo, ormai demolito! Salutiamo Milos e iniziamo il nostro rientro in Croazia. Ultima foto del giorno nell'ex scalo di Vinkovci, dove ricordavo buddizzati due Sinobus croati:

L'ultimo giorno siamo operativi in zona Vinkovci, stazione da cui si diramano parecchie simpatiche lineette diesel. Prima, uno sguardo in stazione, con una 7122 in vecchia livrea:

L'accoppiata decide di aspettarla in un punto agreste, ma la stanchezza di 10 giorni si fa sentire: infatti il duo sbaglia linea e dell'automotrice nemmeno l'ombra. Fortuna vuole, che nel giro di poco, passi comunque un'altra 7122:

Si va quindi a Vukovar, per studiare un po' di storia e vedere il suo porto fluviale, il più grande della parte orientale della Croazia.
La stazione è moderna e più arretrata rispetto a quella bombardata (e ancora visibile dalla strada):

Il porto è raccordato (con tanto di cazzillo), ma inaccessibile. Scatto comunque una foto d'insieme, che mi piace lo stesso:

Siamo agli sgoccioli: dopo un ottimo burek, puntiamo ad un'ultima foto a Vinkovci. Stavolta azzecchiamo la linea, ma sbagliamo treno: ne aspettiamo uno per mezzora, peccato non circoli fino a settembre!

E' il segnale: montiamo in macchina, entriamo in autostrada e ci spariamo Vukovar-Gorizia in un'unica tirata.
Il viaggio è finito. Una bellissima avventura, spero di tornarci quanto prima.

Grazie a tutti e buona (ultima) visione.
Ciao!