Finalmente, dopo anni di rimandi e indecisioni, ieri mi son buttato alla cieca verso una delle mie ambite mete: le manovre del merci del cemento a Trino Vercellese.
Il treno è il noto Trino-Robilante, si effettua sicuramente il Martedì e il Sabato, gli altri giorni non sempre. E si che fino a qualche anno fa era quotidiano - domeniche comprese - e ancora poco prima era un servizio articolato su due coppie. Sono mesi che si dice che il servizio debba cessare, perchè pare che l'impianto di Robilante si stia preparando per eseguire le fasi della lavorazione e del trasporto in loco, con l'uso di una cava locale invece che del cementificio Buzzi Unicem che qui ha una lunghissima storia.
Così affronto la levataccia e attraverso mezza pianura per arrivare a Trino alle 7.00. L'arrivo teorico sarebbe 7.45, ma spesso anticipa. Quando arrivo però vedo che la luce sul piazzale non c'è: i palazzi dietro la stazione e gli alberi fanno ancora troppa ombra. Male. Ma se non in questo periodo, quando si dovrebbe venire?
Attendo impaziente e mi guardo intorno: la stazione di Trino è un gioiello incredibilmente quasi sfuggito alla furia modernizzatrice di RFI: i cartelli nuovi solo solo quelli dei numeri binari. Campaggiano sulle facciate ancora le scritte in ceramica e sotto la tettoia è ancora appesa l'insegna metallica che penso abbia ben più di 100 anni.... In ufficio c'è un ferroviere. Mi guarda stranito. Appena mi passa vicino lo saluto e con una scusa gli faccio capire cosa son lì a fare. Lui: "appassionato?". E' disponibile e parliamo di tutto e di più, per tirare il tempo, visto che il treno tarda a partire da Orbassano. Potrebbe essere una buona notizia, così le ombre se ne vanno. Ma inizio a sperare arrivi prima delle 10.00, quando la luce si fa frontale e passa dalla parte opposta al FV.....
Si informa e mi comunica che a causa di sanificazione della loco, le cose andranno per le lunghe.... Cazz. Ovviamente si affronta anche il discorso stato esterno delle loco e del fatto che non mi aspetti sto granchè. E' già tanto se il muso sarà pulito.... Alla fine il merci si muove da Torino, con 2 ore di ritardo, che aumentano piano piano. E ovviamente.... arriva pochi minuti prima delle 10.00. Sempre più rassegnato, cerco di capire cosa potrò ricavarne. Ma quando finalmente entra sul secondo binario, il primo macigno è tolto: 652.014 zincata pulita + 20 carri!!!!
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Subito la loco viene sganciata, ma non si manovra perchè ci sono due regionali incombenti
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Ora occorre mettere un bel piano binari per capire del circo che sta per iniziare........
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La loco isolata si porta oltre lo scambio e retrocede sul terzo e poi sul quarto binario per andarsi a prendere i pieni che sono fermi dentro al cementificio. Qui fa tutto la loco titolare del treno, grazie al fatto che la catenaria prosegue per quasi tutta la lunghezza del binario nell'azienda, anche con mensole ex trifase. Io azzardo a passare dalla parte opposta dello scalo e quando sono notato dal manovratore delle chiacchierate gli spiego che almeno me ne sto fuori dalle scatole. Per lui non c'è problema.
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Pianto una telata oscena e becco la loco che fa capolino con un polverone cementizio intorno: il trenazzo, altri 20 carri, sta uscendo sul quarto.
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Sta per arrivare il regionale delle 12.38 così devono interrompere la manovra ma prima devono piazzare carri e loco nei pochi metri disponibili nel piazzale. Così 16 carri - massima capienza del binario - vengono parcheggiati, dopo chiusura PL e retrocessione, sul terzo. La loco e altri 4 carri pieni vanno oltre lo scambio e si agganciano ai 20 vuoti fermi in seconda. E lì restano. Passa il regionale. La manovra riprende: la loco con 20 vuoti e 4 pieni sfilano oltre lo scambio in direzione Casale e poi retrocedono sul quarto, in spinta verso il raccordo. Colgo questo fermo immagine di un piazzale pieno che sembra un plastico....
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La spinta prosegue fino a dentro la Buzzi
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Poi, sganciati i 20 vuoti, il 652 con i 4 pieni ritorna sul quarto e lo colgo di lato, stando su alcuni tronchi in disuso del vecchio scalo a carro singolo
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Retrocessione e i 4 pieni vengono accodati ai 16 fermi sul terzo. La loco gira intorno al treno e tutto è pronto per la partenza.
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Ringrazio manovratori e PdM e vado in linea. C'è un regionale che fa attendere la partenza e ne approfitto. Così quando il trenazzo passa presso alcune risaie ancora annacquate io sono pronto ad aspettarlo.
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Missione compiuta e obiettivo depennato dalla lista. A pensarci bene, devo ringraziare le due ore di ritardo, perchè se il treno fosse stato orario - oltre alle ombre - la parte più bella delle manovre sarebbe stata fatta di nascosto, dietro alla fila di vuoti fermi sul secondo binario. Mi è andata strabene!
