Veniamo all'ultima puntata del racconto.
La mattina del 31/8 ci si alza presto: è l'ultimo giorno da queste parti e speriamo di portare a casa un buon bottino.
La prima foto è proprio presso il PL vicino al nostro B&B, che è anche l'unico punto della zona raggiunto dai raggi del sole alle 7:30.
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Il macchinista ci saluta simpaticamente mentre scattiamo al PL. Ma purtroppo il convoglio non è ancora quello semi-pulito visto il giorno prima a Catalano.

Fatta la foto, mentre lui scende verso Catalano noi facciamo colazione e ci appostiamo da un noto curvone presso Fornacchia. Purtroppo rispetto a 10 anni fa gli alberi sono parecchio cresciuti: dalla strada non si combina più nulla, occorre salire nelle fasce di olivi soprastanti.
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Scattiamo quindi la foto con luce in parte
compromessa... Ma finalmente è lui, il convoglio più pulito di tutti!
Scatta l'inseguimento e lo prendiamo nuovamente dal viadotto di Bagnaia che sta appena andando in luce adesso:
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Tra l'altro questo viadotto, assieme a molti altri, è quello della prima ferrovia a scartamento ridotto e lo stridore di bordini del treno che ci passa sopra conferma quanto stretta sia la curva...
Fatta la foto e smaltita la coda al PL+semaforo, ci appostiamo in un punto prima di Bagnaia dove c'è una vista con un po' di bel paesaggio di colline.
Foto "classica":
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e foto "panoramica":
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Fatta la foto zompiamo in macchina e gli andiamo dietro: obbiettivo anticiparlo a Vignanello per l'incrocio. Infatti ci manca ancora una foto in stazione e soprattutto una foto in stazione con incrocio! Arrivano con largo anticipo. La stazione assolutamente agreste presenta però tornelli per l'accesso con tanto di biglietti elettronici: siamo esterrefatti... Non ci sono sulla Milano-Saronno che è quanto più simile di una metropolitana conosciamo e li troviamo qui che sembra tutto una "
heritage rail".

Vabbé, poco male... Si scatta comunque agevolmente dalla recinzione esterna.

Poco prima dell'ingresso dei treni il CS dispone il disco rosso in posizione perpendicolare all'asse del binario. Quindi il primo treno ad entrare è il convoglio proveniente da Sud:
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Entrato il treno ed anche il suo incrociante il disco viene girato ed il CS dall'armadio delle leve degli scambi dispone gli itinerari di uscita di entrambi i treni, il tutto dopo uno scambio di prescrizioni.
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Infine esce anche il nostro treno "pulito":
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L'oggetto che si vede alla destra del convoglio, è un "compensatore di tensione" ovvero una sorta di contrappeso collegato ai fili che muovono gli scambi che fa si questi siano sempre in tensione.
Ci rimettiamo in macchina e proseguiamo nell'inseguimento: lo aspettiamo questa volta a sud di Fabrica dove la fiancata "buona" è nuovamente in luce.
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A questo punto lui va a Catalano e per un'ora e mezza non ne esce. Noi invece andiamo a visitare la bella villa Farnese a Caprarola, non prima di aver incrociato un curioso camion di RFI con gru che si dirige verso la stazione di Fabbrica: andrà forse verso la stazione FS posta sulla linea Orte - Capranica? Oppure andrà verso la rete ATAC visto quel non ben precisato accordo con RFI in merito alla progettazione (e magari anche gestione??) dei lavori di ammodernamento della tratta? Ci teniamo il dubbio e non lo pediniamo...

Certamente passando su un PL della povera linea FS ci rendiamo conto che ormai la foresta regna sovrana qui...
Finita la visita della villa ed essendo ora di ripartenza per il nostro treno, decidiamo di aspettarlo presso un PL sempre in zona Fornacchia, quello della foto del primo giorno giudicata irrecuperabile per i graffiti. Abbiamo però notato il bellissimo segnale ad ala di protezione della stazione di che meriterebbe una foto pure. Che fare? Entrambe le foto sono vicinissime, senza fermate nel mezzo ed entrambe possono essere fatte solo su questo treno per questioni di luce.
Risposta semplice: proviamo a farle entrambe.
Ci appostiamo presso il PL e notiamo che il tempo sta cambiando. Cominciano a comparire le prime nuvole. Per 3 giorni abbiamo avuto meteo B++ ma treni C-- ed ora che abbiamo un treno B- abbiamo il meteo B+-. Azz...

Ma per fortuna il treno passa col sole:
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Parte quindi l'inseguimento disperato. Sul più bello sbaglio la svolta, prendo una parallela che però si congiunge (sospiro) ma c'è un camion fermo in mezzo alla strada con l'autista che telefona, gli strombazzo, quello con calma inizia ad accostarsi leggermente, lo passo al pelo, arrivo al PL che il SOA già suona. Mollo la macchina in mezzo e scendiamo. Ci mettiamo al ciglio, facciamo passare il treno (che transita molto piano) e poi ci mettiamo in mezzo, unico modo per includere bene la croce di S. Andrea in piena sicurezza.
Io scatto da un lato, Silvia dall'altro e sono possibili diverse varianti.
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Anche più telata:
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Fatta la foto risaliamo in macchina. Con la macchina in mezzo abbiamo pure chiuso la strada al camionista di cui sopra che però non mi manda neanche a cagare come mi sarei aspettato: sono santi questi romani! Inoltre c'è un gran puzzo di freni.... E' il treno, pensiamo subito rincuorati... Ma ci accorgiamo subito che, no, non è lui... sono i poveri freni a disco della nostra macchina...

Risaliamo in macchina e ci mettiamo dietro al treno. Lo raggiungiamo nuovamente dal viadotto di Bagnaia ma la foto è assassinata.

Aspettiamo allora il ritorno, sempre in zona Bagnaia. Ma le nuvole ci tengono compagnia, anzi ne arrivano di nuove. Il sole non uscirà più ed anche questa foto è all'ombra.

Ci mettiamo all'inseguimento sperando almeno di riuscire a fare bene la foto con luce "compromessa" del mattino.
E ci va bene:
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Il meteo però peggiora, verso Roma è ancora peggio. Del resto una corposa perturbazione sta scendendo lo stivale. Decidiamo quindi che siamo soddisfatti e volgiamo la macchina verso nord, visitando ancora alcuni borghi prima di far rientro verso Milano.

Alla fine siamo molto soddisfatti: questo giro, del tutto non programmato, ci ha fatto portare a casa una ventina di scatti di una linea molto particolare, da sempre minacciata di chiusura e che ora, grazie ai corposi fondi ricevuti, sarà pesantemente rinnovata. Averla potuta documentare oggi, con le infrastrutture ancora nello stato originale del 1932 o quasi, è stata senz'altro un'ottima occasione. Certo, quando c'erano le ECD in servizio regolare erano ben altra cosa rispetto ai treni moderni attuali, ma 11 anni fa noi non eravamo qui... E chissà se questi convogli, né belli né brutti, costruiti una quindicina di anni fa -ultimi treni ad essere stati prodotti in Lombardia, a Costamasnaga per la precisione- continueranno a viaggiare dopo il radicale ammodernamento: l'esperienza, per esempio, degli ETR Y è abbastanza esemplificativa.
E' tutto. A voi commenti e curiosità!
