Eccomi e benritrovati!
Domenica 12 agostoCi eravamo salutati sui raccordi di Elbasan; la sera dormiamo appena fuori Tirana, in modo da essere operativi, la mattina seguente, per battezzare il "suburbano" Durazzo-Kashar, come dicevo momentaneo capolinea della tratta dopo la chiusura della stazione di Tirana, se non erro nel 2013.
Lo stile è sempre quello: semplice, essenziale. In stazione sonnechia una vettura tedesca. Il treno ha qualche minuto di ritardo, per cui studiamo qualche inquadratura.
Io scelgo questa, con il classico serbatoio d'acqua sul tetto dell'abitazione.

Il treno viene ricevuto sullo stesso binario della vettura in sosta, così da sfruttare il salto macchina per agganciare la carrozza alla composizione


Molliamo il treno, ormai tutto controsole, e ci buttiamo a Tirana. La città non mi è piaciuta, troppo stravolta, troppo moderna.
Il Museo Storico, all'esterno, presenta una libera versione del Quarto Stato...

... qui invece una rotonda molto... patriottica

Salutata Tirana, seppur con grande anticipo, decidiamo di muoverci verso Scutari, cercando qualche punto per il treno del pomeriggio.
La linea, neanche a dirlo, è infrascatissima; passiamo Budull, dove si staccava il raccordo (oddio, una ferrovia... 10 km) per il cementificio indicato nella mappa, passiamo anche Milot e Lezhe (Alessio) e arriviamo quasi fino a Scutari.
Tra tutte, mi colpisce l'atmosfera decadente della stazione di Baquel, vero far west

Decidiamo alla fine per Lezhe: stazione discretamente ampia e carina. Mancano due ore al regionale e, invece che passare il tempo giocando a scala quaranta, decidiamo di appisolarci all'ombra nel parcheggio della stazione.
Ora: vuoi un po' di rincoglionimento, vuoi un po' di rumore... fatto sta che a un certo punto sentiamo un rumore di frenata provenire dalla stazione: non ci ragioniamo nemmeno, è un MERCI!
Certo, a saperlo dal cavalcavia sulla stazione sarebbe splendido. Ci accontentiamo di questa foto, frontale e con cavalcavia di sfondo (sotto, per nota, ci dormiva una famiglia rom... ma nel senso che dormiva SUL binario. Si sono spostati giusto per far sfilare il treno).

Nota: il treno trasporta rottami dalla Serbia per Elabasan. A bordo (sui carri) ci sono 2-3 persone. Non saprei se è una sorta di vigilanza (come leggevo in rete) o se sono "dispositivi umani per controllare gli svii" (cit. Ellis).
Che si fa? Il merci è chiaramente imbucato per l'incrocio con il regionale: manca un'ora, per cui lasciamo perdere i graffiti passeggeri e puntiamo alla stazione di Milot, in luce perfetta per fotografare il merci.

Arrivati a Milot parte una infinita maratona di scala quaranta. Passano TRE ore e il merci ancora non si vede... in stazione però si aggira una persona, per cui provo a chiedere. Con fatica scopriamo che... kaputt a 2 km da noi.
Pregando si sia piantato in un punto decente, gli andiamo incontro... ed effettivamente lo troviamo in un punto semi aperto!

Due scatti con una luce molto calda e due parole con i macchinisti: scopriremo così che non si è rotta la macchina, ma è deragliato l'ultimo carro (e in effetti tra traversine marce, bruciate e mancanti...). Da qui l'ipotesi di cui sopra dei dispositivi umani anti deragliamento.
Sono ormai le 18, abbiamo un'ora abbondante di strada fino a Scutari per cui ci rimettiamo in macchina. Sulla via del ritorno, oltre a una coda infinita in direzione di Tirana, vediamo - beffa delle beffe - un secondo merci fermo ancora a Lezhe, in attesa che venga liberata la linea.
Peccato, ma va bene così.
Lunedì 13 agostoIl primo e unico treno da Scutari per Durazzo parte alle 5.30; noi ce ne strafottiamo e, dopo abbondante colazione, buttiamo un occhio al lago di Scutari, diviso tra Albania e Montenegro.
La mia curiosità è però per la stazione di Scutari: so per certo che ci sono alcune vetture X; quello che vorrei capire è se effettivamente sono usate.
Grazie a un ragazzo che giocava a pallone con me - di Scutari, appunto - avevo infatti scoperto che in alcuni periodi dell'anno venivano istituiti (senza avvisi, chiaramente) delle sorte di treni "pellegrini" da Scutari a Lezhe e Milot, per portare la gente a pregare. Le vetture usate, dopo consulto fotografico con la madre di questo ragazzo, dovevano proprio essere le nostre X!
Dopo un periplo degno dei migliori studi, planiamo in stazione: le X sono sei, clamorosamente pulite dal lato in ombra e ovviamente strafatte da quello al sole

Nonostante siano le 10 (e l'unico altro treno arrivi alle 17), la stazione è presenziata e aperta.


Chiediamo se c'è qualche merci: niente. Chiediamo invece delle vetture: con grande fatica capiamo che effettivamente sono usate per i pellegrini (!), il martedì (!!), da marzo a luglio (!!!).
Siamo arrivati tardi, nulla di fatto.
Salutiamo l'Albania e puntiamo dritti sul Montenegro...
continua