
Le foto di treni che
vedete sul sito di Photorail, quelle che vedete online su altri
siti, quelle che scattate voi fotografi appassionati in giro per
l'Italia non valgono niente.
Sono semplici
fotografie. Non sono opere fotografiche.
Questa la incontestabile
sentenza che arriva da alcuni wikipediani di Wikipedia Italia.
Che differenza c'è fra le due definizioni? Bisogna risalire alla norma
italiana in materia, la Legge 633 del 1941(!) sul Diritto
d'autore. Ai tempi del fascio e delle fotografie in bianco e
nero, venne infatti posta una distinzione tra l'opera fotografica, i cui
diritti decadono 70 anni dopo la morte dell'autore (art. 2 e 32-bis) e
la semplice fotografia, i cui diritti decadono dopo 20 anni dallo scatto
(art. 87 e 92).
L'art. 2 include infatti
nella protezione più ampia, al pari delle opere letterarie e delle arti
figurative, "le opere fotografiche e quelle espresse con procedimento
analogo a quello della fotografia sempre che non si tratti di semplice
fotografia protetta ai sensi delle norme del capo V del titolo II".
L'art. 87 del titolo II recita invece: "Sono considerate fotografie
ai fini dell'applicazione delle disposizioni di questo capo le immagini
di persone o di aspetti, elementi o fatti della vita naturale e sociale,
ottenute col processo fotografico o con processo analogo".
Non sono tutelate dal
diritto invece "... le fotografie di scritti, documenti, carte di
affari, oggetti materiali, disegni tecnici e prodotti simili".
Inoltre "Gli esemplari della fotografia devono portare le seguenti
indicazioni: 1) il nome del fotografo, o, nel caso previsto nel primo
capoverso dell'art. 88, della ditta da cui il fotografo dipende o del
committente; 2) la data dell'anno di produzione della fotografia; 3) il
nome dell'autore dell'opera d'arte fotografata (nel caso di
fotografie ad opere d'arte). Qualora gli esemplari non portino le
suddette indicazioni, la loro riproduzione non è considerata abusiva".
"...per tali intendendosi
NON ogni fotografia riproducente un oggetto materiale, bensì solo
quelle aventi mera finalità riproduttivo - documentale e perciò non
destinate a funzioni ulteriori, quali ad esempio la commercializzazione
o promozione di un prodotto (cfr. Cassazione Civile, sez. I, 4 luglio
1992, n. 8186)."
Il criterio per
distinguere i due tipi di immagine è "il requisito della
creatività, ovvero quando rappresentano il risultato della creazione
intellettuale dell’autore. Ciò significa che il fotografo non deve
essersi limitato ad una mera rappresentazione della realtà. Egli deve
aver trasmesso nello scatto la propria fantasia, il proprio gusto
personale, la propria sensibilità, la propria interpretazione della
realtà.
La creatività dell’artista può manifestarsi in diverse fasi della
produzione fotografica. La scelta delle lenti, la disposizione
delle luci, la sistemazione del soggetto o del fotografo, la
composizione dell’immagine, il momento dello scatto, la
post produzione, la scelta dei toni, la stampa etc. In
ognuna di queste fasi, l’artista può mettere un po’ di se stesso.
Una fotografia d’autore può però trovarsi anche in uno scatto
estemporaneo, non ragionato e frutto di un’intuizione fulminea."
PERCHE' questa
lunga introduzione normativa?
Perchè per l'ennesima
volta i saggi di Wikipedia Italia hanno intenzione di prendere a man
bassa e pubblicare modificandole le immagini dal sito Photorail per
arricchire l'enciclopedia sui temi ferroviari e dei trasporti, temi in
cui le foto non abbondano. Questa
volta definendo senza via di scampo alcuna che "le foto di treni"
(oggetti materiali, come da definizione, ai loro occhi di tuttologi)
sono da classificare senza dubbio alcuno nel mondo della "semplice
fotografia", quella dell'art. 87, quindi liberamente
scaricabile, manipolabile, utilizzabile, ripubblicabile dopo che
siano passati 20 anni dallo scatto. Alla faccia dell'autore e per
gioia dell'enciclopedia.
Tutto è nato dall'immagine
che apre la homepage questo mese, ripresa nel 1966 da Paolo Gregoris. La
stampa di questa immagine è stata donata in copia a Luigi Iorio, il
quale l'ha scannerizzata e me l'ha inoltrata per la pubblicazione
online. Wikipedia l'ha scaricata, ritagliata della didascalia e riusata.
Ovviamente - dando ragione ai soloni di Wikipedia - non ho nessun
diritto d'autore per accampare pretese sull'uso scorretto di questa
foto. I diritti SAREBBERO di Paolo Gregoris.
MA....... secondo gli
stessi soloni, questa foto riprende un banale oggetto materiale, un
tram. Non c'è uno schizzo di colore, una donna nuda in posa, una luce
artificiale creata con un faro in studio. Quindi NON E' UN'OPERA
FOTOGRAFICA. E' una semplice fotografia. E dopo 20 anni dallo scatto -
quindi fin dal 1986 - ognuno la può prendere e manipolare e riusare come
più gli piace.
E a te che importa? -
potreste dire. Io scatto fotografie mie dal 1989. Tutte le mie
fotografie dal 1989 al 1999 presenti sul sito secondo i detentori del
sapere sono ormai nel "PUBBLICO DOMINIO". Scaricatene tutti e fateci
quel che più vi aggrada, è l'invito implicito di questa presa di
posizione. Le foto mie, di Roberto Cocchi, di Luigi Iorio, di Alberto
Perego, di Bernhard Studer, di Donato Rossi e di tutti quelli che invece
di tenersi le immagini chiuse nei cassetti hanno deciso di mostrarle a
tutti, secondo i Wikipediani italiani sarebbero inutili semplici
fotografie e ognuno potrebbe farsene quello che vuole.
No, cari signori. Non
esiste proprio. Le nostre foto sono pensate, studiate, ricercate per
anni, la luce è calcolata, l'inquadratura, l'uso di teleobiettivo nei
giorni di meteo giusto, il grandangolo dalla cima di una collina, la
ricerca del riflesso al tramonto, la composizione con elementi del
paesaggio, far fermare un treno speciale noleggiato apposta in un
determinato punto.
Che cosa chiede dunque
la maggior parte dei fotografi ferroviari? Semplicemente rispetto e
buona educazione, come sempre. Le foto si divulgano ed eventualmente
si cedono di comune accordo, preservando il riconoscimento dei crediti,
e dunque, ad esempio, non ritagliando la didascalia, di gran lunga il
metodo più semplice ed immediato per attribuire l'immagine all'autore.
Non si sfrutta un escamotage interpretativo per assicurare un "liberi
tutti" alle immagini con più di vent'anni. Tra l'altro quel
parametro dei vent'anni nella legge aveva l'evidente ratio di tutelare i
guadagni dei fotografi professionisti, soprattutto in campo
giornalistico, per il quale è effettivamente consono. I fotografi
ferroviari sanno bene che con le foto dei treni non si campa; nel nostro
caso non c'è alcun guadagno da tutelare, ma al contrario l'età
dell'immagine ha un ruolo chiave: scatti interessanti di 25 o 40 anni
fa sono preziosi, proprio perché pochi fotografi di allora avevano
l'ardire e la pazienza di andare alla ricerca di quegli scatti.
E quindi, di cosa state parlando? Di
tutti questi elementi non sapete proprio nulla, avete letto quattro
righe di testo, non avete nemmeno approfondito sulle sentenze emesse nei
decenni per definire o meno opera fotografica questa o quell'immagine. E
dal basso della vostra conoscenza avete già stabilito che la coscienza è
a posto, possiamo prendere le foto da da dove vogliamo, farci quello che
vogliamo e nessuno può dire il contrario.
Io sto dicendo il
contrario. Oscurando il sito che funziona da vostra riserva di caccia.
E mentre sarà oscurato, per il tempo che servirà, troverò il modo di
servirvi le immagini più "belle" di prima, con un watermark
invasivo nel mezzo, oppure semplicemente cancellando tutte le foto più
vecchie di 20 anni. Oppure semplicemente chiudendo il sito.
Perchè il vostro modo di
agire e di sentenziare porta a questo. A far stancare la gente che
diffonde cultura attraverso l'immagine.
Se essa deve diventare il
vostro gioco, può restare chiusa in un cassetto.
Restano accessibili : il
Forum
- con le sezioni fotografiche per gli utenti registrati - e
le gallerie foto di
Flickr
e Facebook |
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