La storia della Ceres è articolata e va inquadrata nell'Italia, ma soprattutto nel mondo dei trasporti di quella zona alla fine del 1800.
La prima parte della ferrovia, almeno fino a Venaria, aveva un fortissimo sviluppo merci (vedete il libro sui raccordi di Torino per avere un'idea) e poi collegava zona di Caselle e Lanzo che all'epoca era in pieno sviluppo industriale (tessile ma anche meccanico e cartario). Ancora negli anni 80-90 la meccanica nella zona di Lanzo era molto radicata, pur se ridotta all'osso, ma è un segno del 'dna lavorativo' di quella zona.
Poi le valli di Lanzo, in particolare la Val d'Ala, erano, come già detto, la zona di villeggiatura alpina della borghesia di Torino che gradiva il treno, primo mezzo alternativo alla carrozza.
E anche traffico merci veniva generato da Traves in su, anche se meno rispetto al resto (e sarebbe interessante vedere i registri di cosa venisse trasportato).
Detto questo, ci sono ancora persone che dalla valle scendono a lavorare verso Torino ea pianura, anche se saranno sempre meno dato lo spopolamento progressivo. Certo è che 45 minuti di auto tra ceres e Torino sono un tempo con cui confrontarsi se si vuole offrire un servizio. Non ultimo le corriere per Forno e Balme che partono da Ceres, le chi informazioni sono criptiche e latitanti.
Insomma, si può lavorare per, ma bisogna metterci impegno.
E cmq la valle ha la sua birra da alcuni anni.

(Personalmente la trovo molto buona senza essere eccezionale. Ma gustarsela al bar di Ceres mentre mi godo la stazione nel suo stile unico, nonché gli interni in legno (anche Germagnano merita) la rende unica.