Grazie a tutti, davvero!

Dicevamo... nonostante il meteo pessimo, decidiamo di andare a Bor: l'impianto è IMMENSO, la stazione pure, sono previste 3 coppie quotidiane di merci (cisterne e carbone). Ai tempi d'oro erano presenti 5 scartamenti, cioè 500mm, 600mm, 760mm, 900mm e 1435mm (perdonate le informazioni scarne, ma vado a memoria... il libro fondamentale l'ho prestato al Massimo Esperto, che però non è a casa...); quando arriviamo noi è tutto fermo e, vuoi l'automotrice strafatta, vuoi il meteo, ce ne torniamo a casetta (leggete Zajecar), facendo una rapida perlustrazione a Prahovo, dove ci recheremo l'indomani.
Lunedì 24 aprile
E' primavera inoltrata, le braghette messe in valigia bramano per essere indossate, si sente già il profumo dell'estate... Sì, altrove!
Perché noi, alle 7 del 24 aprile, siamo al parcheggio, a sghiacciare la macchina!

Fa un freddo becco; noi andiamo verso Negotin, per vedere di inseguire un po' la FIAT del mattino incaricata dello Zajecar-Prahovo pristaniste. Appena entriamo in stazione ci arriva però contro una bellissima 661 (con i carri visti la sera prima al porto, roba macedone), la quale viene imbucata proprio per incrociare con la nostra automotrice.
Il meteo, è bellissimo!


Tra una "chiacchiera" col dirigente e una con il macchinista arriva l'automotrice, che anticipiamo a Prahovo: la stazione è un po' del cacchio, ma basta fare un saltino e tutto diventa migliore, coi fili ovunque che fanno tanto EST

Uno scatto per strada e quindi Prahovo pristaniste, con le gru e la fiancata in ombra: ci sono due treni al giorno (il terzo arriva all'1 di notte e riparte alle 4), per cui.. prendere o lasciare!

Ma il ritorno... si insegue, almeno finché lo sterrato ha la meglio.
Prima, scenario bucolico qua, con gli elettricisti che confabulano in stazione (una delle foto più belle del giro, a mio avviso):

Quindi la anticipiamo qua, complice la strada affiancata e lo scarso traffico:

Dopo un muso nero in una stazione intermedia (non ricordo se Rogljevo o Rajac) a Brusnic ci si mette la
nuvolademmerd...

Che però si sposta giusta giusta a Vrazogrnac, per un altra foto molto balcanica


Vrazorgnac, tra l'altro, ha un piccolo fabbricato di servizio al centro di un triangolo (vedere dal satellite, per i curiosi): dovrebbe esserci un merci, e cerchiamo un posto per caratterizzare l'impianto inusuale.
La luce sparisce, ma il treno arriva lo stesso...

Smadonno e mi sento mancare: 24-VENTIQUATTRO-24 carri E a 2 assi! Ergo: si insegue!
Ripercorriamo la strada appena fatta (il merci va a Prahovo): in due casi la luce non c'è, ma a Kobisnica c'è un santo patrono dei fer-fotografi:

(gli siamo planati davanti, mentre parcheggiavamo stava entrando in stazione)
Torniamo a Prahovo, dove ci chiedono l'autorizzazione: la 661 molla i carri, fa due manovre per agganciare degli eanos e si porta verso la stazione portuale:

I tre binari di Prahovo Pristaniste sono GONFI di carri: per un'ora la 661 farà mille manovre, andando di continuo dentro e fuori dall'area portuale (a noi interdetta... ma come potevamo chiederglielo che manco sapevamo da dove si accedeva?!)
L'ingresso, parzialmente controsole, è mitigato dalla scarsa luce

Poi, mi diverto con poco...


E quindi, trenazzo pronto (due minuti dopo il sole sparirà definitivamente)

Sono le 17 passate e torniamo all'ovile, tanto di luce non se ne vedrà più.
Martedì 25 aprile
Giornata di parziale spostamento: dobbiamo essere in serata a sud di Belgrado, per dedicare tutta la giornata successiva alla zona mineraria di Vreoci.
Studiando la mappa e alcune info mercistiche suggerisco un giro Zajecar-Majdanpek-Kaona-Pozarevac-Obrenovac, per diversi motivi:
- scattare almeno UNA foto a una FIAT sulla Zajecar-Majdanpek
- verificare se è confermato il merci da Pozarevac a Kaona (il proseguimento da Majdanpek a Pozarevac è sospeso all'esercizio da dicembre 2016... motivo? Boh!)
- buttare un occhio a Kostolac/Pozarevac, dove esisteva una rete a scartamento ridotto
- planare in zona centrali Nikola Tesla sul doppio binario elettrico
Il meteo B++ si conferma anche questa mattina: il viadottone di Majdanpek ci saluta con la prima 711

In stazione si provano millemila inquadrature

Molliamo l'automotrice, e andiamo a caccia del merci: a Kaona c'è una cava... chiediamo e: "13 minuti, poi arriva il merci"
Al primo punto-foto pulito ci piazziamo, finché un rombo rombante ci galvanizza!

Il treno è talmente lento che lo ribecchiamo 200 metri dopo, con tanto di bandiera serba (e soliti fili ovunque)

A Kaona la luce è frontale e le manovre si limitano a un veloce salto macchina con spinta dei carri (completamente controsole). L'unica foto, ma ben caratterizzata (la cosa cementosa è il FV), è questa qua:

Salutiamo anche Kaona e ci buttiamo a caccia di vestigia.
A Kostolac arriviamo tardi: le vaporelle sono sparite da qualche anno, ne resta una monumento

La sorpresa, però, più che le cisterne buddizzate, è il ridotto elettrizzato!


Chiedendo a un locale, scopriamo che fino al 2010-11 esisteva una rete collegata con il paese di Cirikovac, dove ci rechiamo per una foto
mooolto triste

Con la lacrimuccia per essere arrivati
ancora una volta troppo tardi, ci portiamo in stazione a Pozarevac, dove dovrebbe esserci abbandonata la 772 jugoslava. Non c'è, nessuno sembra saperne nulla (ma già lo scorso anno a Subotica ignoravano che fine avesse fatto)... Ellis s'impunta, DEVE sapere, DEVE cercarla, DEVE trovarla. Chiede a tre o quattro persone (facendogli vedere la foto sul telefono), finché... qualcuno sa dov'è! E in barba ai pregiudizi ci ACCOMPAGNANO in macchina al luogo del pianto, in mezzo a uno scalo abbandonato, un paio di km prima della stazione. LEI c'è, vuota e rugginosa.


Abbiamo centrato TUTTO, e sempre col sole. Riponiamo la macchina fotografica e muoviamo verso ovest, Obrenovac, dove planiamo dopo le 17. Una foto, però, la incastriamolo stesso:

Poi nanna, con sogni ridotti premonitori del domani.
... continua ...