Di nuovo grazie a tutti!

Dicevamo... martedì sera dormiamo a Obrenovac, per dedicarci, il giorno dopo, alle centrali Tesla, con raccordi e ridotto.
Mercoledì 26 aprileSveglia di buon mattino, cielo pappa con qualche buco. Alle sette montiamo in macchina, con l'obiettivo di scattare sul doppio binario ordinario delle centrali Nikola Tesla A+B (quello con le loco azzurre, tanto per essere chiari); dalla Polo vediamo transitare un paio di macchine isolate.. probabilmente stanno per iniziare il servizio. Infatti, alle 7.33, appare il primo treno:

In cerca di un altro punto foto ci scappa la doppietta presso la palazzina di controllo; noi, comunque, puntiamo senza vedere, e una ventina di minuti dopo, appare il secondo treno:

Il ritmo è sostenuto: siamo sui 3-4 transiti/ora per direzione (in pratica 6-8 treni all'ora); noi facciamo ancora un paio di scatti, poi alle 9 raccattiamo il nostro amico Milos, belgradese, che si aggrega a noi per qualche foto (tra l'altro, il suo autobus Belgrado-Obrenovac arriva all'ex stazione di quest'ultima località).
Pur avendola bazzicata già lo scorso anno, ci mancano due foto fondamentali:
1- il tratto finale a singolo binario della Vreoci-Obrenovac, dove il doppio binario si scinde per andare alle centrali A e B, rispettivamente a Obrenovac e Vorbis
2- cercare uno scatto nel tratto affiancato ridotto-ordinario in quel di Vroci
Caricato Milos, andiamo a caccia del punto 1: mentre il binario per Vorbis è infotografabile, l'altro consente una bella foto, con le ciminiere e il complesso Nikola Testa 'B' di sfondo. Un quarto d'ora di attesa e poi... click!

Fatto ciò, nell'auto riecheggia una parola:
narrow gauge!
La visita nel locus amoenus di Vreoci è d'obbligo: Omar saltella felice, ma pure io ed Ellis non siamo da meno!



Poco più avanti, al pl della strada principale, è tutto uno scampanellio, un clacson, uno... spettacolo!

Manovre di ogni tipo, un treno avanza, l'altro retrocede, due loco manovrano...

Guardiamo i passanti con aria interrogativa, come a dire "ma vi rendete conto? Perché non siete qua tutti i giorni a far foto?". Ma non c'è tempo per le domande, suona ancora la campanella del pl...

La tratta da Vreoci a Barosevac, seppur quasi tutta armata, è stata chiusa nella seconda metà del 2015 (peccato, era un bel pezzo di 6-7 km abbastanza fotografabile); quest'ultimo tratto ancora oggi aperto ha però il destino segnato, tra il 2020 e il 2021. Lungo la linea sono abbandonati carri e altri cazzilli, tra cui i due BBC (tutti i dettagli sono sul libro rimasto a casa del Nostro):

Soddisfatti, ci piazziamo sul pl raccordoso, dove si affiancano ordinario e ridotto. L'obiettivo numero 2 non può essere mancato. DUE ore di attesa, ma alla fine... arriva!!

Telata con scambio su doppio scartamento e ridotto elettrificato:

- telata + treno


Fatto anche questo, torniamo sul doppio ordinario, per qualche inquadratura pomeridiana.
Da qui, oltre a un piacevole interno curva (e col sole!), si intravede un binario sulla sinistra: sarà quello che collegherà la futura area C (non quella di Milano, ma la Nikola Tesla), la cui attivazione coinciderà con la chiusura del ridotto. Per il momento i soldi scarseggiano, però...


Quindi un altro treno poco più avanti, nella prima area di carico:

Dopo un terzo treno dal lato B del cavalcavia del mattino, torniamo sul ridotto: prima di andarcene vogliamo un'ultima foto, l'uscita dal raccordo cittadino. Attendiamo un'ora e mezza all'ombra di un TIR bulgaro puzzolente, poi, quando montiamo in macchina per andarcene, si apre il cancello:
fotofotofoto!
Prima uno scatto molto sovietico

Poi uno da veri photorail-boys!

Attese infinite, ma che roba!

La giornata si conclude 100km più a sud, a Kragujevac, città della Fiat: ceniamo con menu italiano, spacciandoci per tecnici della Fiat incaricati di migliorare la 128; dormiamo invece al primo piano di una villetta a schiera, bellissima, pulitissima, con parcheggio NEL giardino e 3 stanze+bagno tutte per noi. Il tutto spendendo OTTO euro a testa.
Ferroviariamente parlando, l'indomani proveremo a beccare qualcosa sul raccordo. Forse.
Giovedì 27 aprileLa stazione di Kragujevac è posta sulla tratta che collega Lapovo (sulla Belgrado-Nis) con Kraljevo: 95 km con due coppie di treni al giorno, con una percorrenza di 3 (!) ore esatte.
Il primo treno è alle 8 e, vista la scarsità, non abbiamo scelta. La stazione è immensa, con un bel piano binari; il fabbricato, inoltre, mi pare bellissimo


Inseguiamo il catafalco, mentre il sole va e viene. A Batocina non so cosa ci sia, ma, nonostante la lentezza del treno (30 km in un'ora), scende un sacco di gente:

Poi, riparte, senza sole, ma col capostazione dritto in posizione


Arriviamo a Kraljevo, decidendo di seguire per un pezzo la tratta diesel verso Stalac (80 km, due treni al giorno - di cui uno alle 4 e l'altro alle 20 - due ore e quaranta di percorrenza). Abbiamo una automotrice che ci viene incontro, proviamo a raggiungerla. La troviamo intorno a Lipova e la aspettiamo qua:

L'automomotrice è stata protagonista a fine 2016 del tentativo di collegare direttamente Belgrado con il Kosovo: esperimento fallito, e treno bloccato al confine con tutte le autorità... Non entro nelle vicende politiche; di sicuro, il genio che ha scritto a caratteri cubitali "Kosovo è Serbia" convinto che nessuno se ne sarebbe accorto sarebbe da nominare per il Tapiro d'oro...
A Vrba tutto è sgarruppato, anche la fermata. Che però, ovviamente, funziona:

Tornati a Kraljevo, buttiamo un occhio in stazione. Buttato in un angolo, sopravvive il relitto di uno Sinobus:

In deposito, invece, oltre a una marea di 661 mai riparate e ancora marcate JZ, c'è pure un altro obbrobrio accantonato:

E' ora: Kragujevac. Alle 17 parte il merci; sono le 14.30 quando ci buddizziamo sul cavalcavia del raccordo. Alle 16, puntuale, arriva il trenazzo. La luce è quella che è, alternative non ce n'erano.
Siamo nella tratta iniziale (o finale, nel caso di un treno che esce), dove il binario della Fiat si affianca alla linea per Lapovo. Lo scenario, fa molto Serbia povera.

In stazione la luce è perfetta



La tradotta va verso il maltempo, noi salutiamo la FIAT, Kragujevac e la sua croce ortodossa:

Di strada verso Niska Banja (le terme di Nis!) facciamo una sosta lungo la Belgrado-Nis. Non passa nulla, solo uno stadler e la solita "Kosovo è Serbia"

Venerdì 28 aprile
Ultimo giorno. Meteo ballerino.
Sveglia antelucana: c'è l'Otpima, il collegamento Villach-Edirne con auto al seguito. Il treno è sparato controsole, ma la luce non c'è. A Ostrovica il DM ci chiede l'autorizzazione proprio mentre sta arrivando il treno: il rischio è perdere tutto, per cui schizziamo a Niska Banja. Il sole arriva all'improvviso, è laterale, ma la foto è da paura


Malumore, saracche: non vedremo più un raggio per il resto della giornata.
Non abbiamo grossi obiettivi, per cui stiamo attorno a Nis. Prima, sulla linea per Dimitrovgrad, contestualizziamo una russa:

Poi, sulla linea per Prokuplje, infiliamo un'altra russa in un cimitero senza barriere:

Quindi un mercino, sulla linea per il sud dei Balcani

Nel primo pomeriggio sonnecchiamo: dobbiamo lavare la macchina, ma in ogni caso il meteo ci deprime.
Solo una doppia di 661 può svegliarci dal torpore, anche se l'inseguimento regala solo foto nuvolose. Ma ci sono, per cui ve le metto



E l'ultima foto del giro: l'anno scorso c'era un internazionale col sole...

Siamo agli sgoccioli, 7 giorni e 2700 km dopo.
L'ultima scena è l'omino del noleggio che controlla tre volte il kilometraggio, chiedendosi dove cavolo siano andati tre italiani per fare 2700 km in una settimana. Con una macchina che, finora, ne aveva percorsi solo 1400!

Sabato 29 si rientra; alle 10.30 siamo a Orio e prima di mezzogiorno sto già disfando la valigia.
Grazie a tutti Voi che avete avuto la curiosità di leggerci, e grazie ovviamente ai miei compagni di viaggio. Sistemare le foto dopo 4 mesi mi ha permesso di realizzare la gran quantità di scatti portati a casa, molto più che non sistemando immediatamente le foto: grazie, pertanto, anche a chi mi ha ricordato di essere in debito almeno di un racconto.
Ciao, e alla prossima!
