Eccomi un pò in ritardo a commentare anch'io questo topic. Innanzitutto devo dire che fa un certo effetto rendersi conto che è terminato definitivamente il servizio regolare di queste automotrici per uno abituato ad averci a che fare da sempre, arrivando perfino a farsele uscire dagli occhi per quanto fossero presenti ovunque in certi periodi, ma successivamente diventate un soggetto da ricercare perchè dall'oggi al domani, divenute presenza meno costante e prossime alla scomparsa in tanti luoghi dove fino a quel momento non mi avevano smosso più di tanto interesse tanto era comune trovarcele.
Per quanto riguarda la narrazione vorrei aggiungere:
- Sono ben accette ulteriori integrazioni fotografiche
- La quadrupla di Mestre veniva formata a Bassano e proseguiva per Venezia via Castelfranco e non Padova
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Non per nulla nel 2001 il DL di Treviso cercò di sanare la fregatura fiat/FS ritarando i motori a 200 Kw con sovralimentazione ad una decina di ALn 668.1200 opportunamente riclassificate ALn 668.1200R
A me risulta una cosa leggermente diversa. A tutte le 1200 fu ritarata la potenza dei motori ( non ricordo a quanto) per sopperire all'installazione dei condizionatori. Invece alle 6 R furono proprio sostituiti i motori. Ma lo dico con il beneficio del dubbio.
poi Benny mi ha riportato alla memoria un aneddoto di quasi 20 anni fa.
All'epoca ero invasato con le riprese dalla cabina su linee con segnali ad ala. Tentai di fare anche la Sulmona-Carpinone a bordo delle 663 del mitico 22190 ma mi andò male perchè il macchinista non acconsentì. Qualche mese dopo ritentai ma per lavorarmi meglio il personale di macchina decisi di approciarli per tempo quindi articolai un lunghissimo viaggio da Vicenza via Milano-Caserta. Qui attesi il treno per Napoli volendo salire sul 22190 direttamente all'origine. Si presentò una coppia di 1800 da Benevento e giunti a Napoli, sul binario accanto, era già pronta una splendida coppia di 663. Peccato che l'indicazione "Sulmona" si accese sul tabellone delle 1800 con cui ero appena giunto. Rimasi di stucco. Comunque ero li con un obbiettivo ben preciso e mentre si attendeva la partenza posi le mie richieste al personale di bordo.
Non fui fortunato nemmeno questa volta perchè ad Isernia avrebbero fatto cambio pdm con la coppia che arriva da Sulmona con il diretto in senso opposto. Tutto inutile.
Comunque ebbi modo di percorrere la Sulmona - Carpinone con 2 non sovralimentate e la differenza fu subito evidente. Ovviamente non si teneva l'orario . Dopo il viadotto di Carovilli il macchinista, toccati i 30, fece una poderosa scalata di marcia per poter riprendere l'accelerazione. Partiti da Alfedena credo non abbiamo superato i 50 fino a Roccaraso. Ricordo ancora che il macchinista disse al CT che sarebbe stato meglio andare a piedi. E non era un problema di motori spompati perchè dove possibile le macchine rispondevano più che bene. E' che giustamente avevano i loro limiti. Giunti a Roccaraso con +10 una delle 2 unità andò in crisi con il sistema frenante e il PdM faticò non poco per ripristinarla. Ma tanto c'era tempo perchè l'incrociante era in ritardo in quanto le 2 3300 viaggiavano solo con 2 motori su 4. Ricordo ancora che durante la conversazione tra macchinisti, nel bel mezzo dell'incrocio, il macchinista del Sulmona - Castel di Sangro parlò di lunghi tratti affrontati a non più di 30 km/h. Quando con i nostri comodi +25 riuscimmo a ripartire il viaggio svoltò in meglio perchè, come detto , le 2 1800 erano in forma e comunque le rampe erano finite e questo permise di recuperare una decina di minuti. Unica amarezza fu il fatto che per incapacità personale e soprattutto per il fastidio di aver trovato 2 1800 al posto delle 663, non scattai nessuna foto, nemmeno durante la lunga sosta a Roccaraso. Ma a distanza di anni, raggiunta una certa consapevolezza, devo dire che mi è rimasto un ricordo più che piacevole di quel viaggio.